Giù le mani da Francesca Albanese!

Esprimiamo il nostro disappunto per il coro di idiozie che certa stampa sta indirizzando a Francesca Albanese, Relatrice Speciale ONU per i diritti umani nei Territori palestinesi occupati dal 1967.
Raro esempio di coraggio, tenacità e di onestà intellettuale, la Albanese ha dichiarato e motivato, fin dall’inizio, il genocidio con argomentazioni ineccepibili sotto il profilo giuridico, trovandosi a discuterne serenamente anche con personalità espressione di diverse famiglie professionali. Non è mancato, ovviamente, il coro di giornalisti e conduttori televisivi e radiofonici schierati fedelmente a supporto delle opinioni dei propri editori, opposte alla tesi della relatrice nonostante esse siano state, nel tempo, avvalorate dai pronunciamenti della Corte Internazionale di Giustizia e più tardi dalla Commissione di inchiesta indipendente delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati e su Israele.
L’accanimento contro la Relatrice è esploso in tutta la sua irrazionalità per il rapporto “Dall’economia dell’occupazione all’economia del genocidio” in cui spiega, menzionandole, come le multinazionali, le Università, le Banche, le Assicurazioni i Fondi pensione ecc. abbiano collaborato a creare gli strumenti e la conoscenza dei mezzi impiegati nel controllo, nell’uccisione e nella demolizione di Gaza. Il presidente Trump, che già aveva emesso le sanzioni contro il procuratore della Corte penale Internazionale per gli ordini di cattura contro Netanyahu e Gallant ordina al Segretario di Stato Marco Rubio di estenderle a tutti coloro che avevano collaborato con la CPI. Il provvedimento colpisce, così la Albanese. Il silenzio del nostro Governo e del Capo dello Stato, nonché quello dell’Europa che avrebbe potuto bloccare l’efficacia di quelle sanzioni sul territorio europeo adottando lo strumento che era stato già utilizzato per reagire alle sanzioni americane emesse contro Cuba, Iran e Libia, ha contribuito all’inasprimento di certa stampa contro la Albanese a cui stiamo assistendo.
Intanto Francesca Albanese, noncurante delle limitazioni che le derivano dalle sanzioni, si concede con generosità a tutte le platee, anche le più difficili dove cominciano ad affiancarle il “contraddittorio” come richiesto dall’Associazione Giuristi Ebrei (AGE) per l’incontro formativo “Le violazioni dei diritti umani a Gaza e nei Territori occupati” del 4 settembre 2025 organizzato dal Consiglio Nazionale Forense, Commissione Diritti umani e protezione internazionale e Scuola Superiore dell’Avvocatura. In quel caso gli organizzatori rimuovono anche la valenza formativa dell’iniziativa annunciata da tempo. Anche LA7 adotta subito tale modalità e nella trasmissione IN ONDA del 4 settembre le affianca Roberto Arditti, già direttore del Il Tempo, Nello stesso studio si consuma poi la provocazione dell’antisemitismo e della Shoa, strumentalmente evocati e utilizzati come paravento alla politica sionista da cui è pervaso lo Stato di Israele.
Instancabilmente la giurista partecipa ai Convegni organizzati dai partiti al Parlamento e al Senato, alle Università, alle cerimonie ai Comuni che le riconoscono la cittadinanza onoraria, alle scuole, alle piazze che sostengono la Flotilla, alle trasmissioni televisive sempre più insidiose per assolvere all’ordine di minare il forte consenso che le viene riconosciuto durante gli incontri e minimizzare le accuse di complicità che rivolge ai governi che non impediscono il genocidio, in primis il nostro che non interrompe il Memorandum d’intesa con Israele in materia di cooperazione nel settore militare e difesa, che non interrompe le esportazioni e il transito di materiali d’armamento e componentistica con destinazione Israele, che non interviene in difesa dei connazionali della Flotilla catturati da Israele con un atto di pirateria in acque internazionali, che non riconosce la Palestina.
In questo momento buio della nostra umanità, e consapevoli del prezioso apporto alla diffusione della conoscenza della Relatrice speciale ONU, è bene che si sappia che l’equipaggio di terra della Flotilla, sarà l’esercito di Francesca Albanese! Quindi, giù le mani!
Crediti: Festival della Letteratura di viaggio 2025 – Premio “Navicella d’Oro” a Francesca Albanese e Eyal Weizman. Roma, Villa Celimontana


