Il progetto nasce dall’esigenza di sviluppare l’attività fisica in una realtà dove il corpo è messo a dura prova dalle condizioni abitative (case anguste, umide e sovraffollate, strade strette, assenza totale di spazi comuni) e dalle stesse strutture scolastiche, insufficienti, malridotte e senza spazi per l’educazione fisica.
Si inizia a Burj al Shemali dalla kickboxing, il 2 gennaio 2016. Una nuova sfida per Marika Prandato, campionessa italiana di kickboxing e savate, che ci ha contattato per offrire il suo impegno per un lungo periodo di volontariato.
Testimonial di eccezione i campioni italiani: Giacobbe Fragomeni, Stefania Bianchini, Silvia La Notte, e coloro che hanno fornito l’equipaggiamento minimo per iniziare: guantoni, fascette per le mani, parastinchi, caschi. Da Milano: Stefano Pianezzola, LEONE sport, Flavio Melotti, i ragazzi del corso istruttori della Thunder Gym. Da Roma: Marco Gilotti (palestre Ecole de combat) e Massimo Barone (ASD Gladiators Boxing).
In autofinanziamento acquistiamo materassini componibili, elastici, cerchi, palloni di spugna e iniziamo i corsi nella sala teatro dell’associazione Al Houla. Difficile dividere i bambini per età, alcuni dall’apparenza gracile sono grandi di età, molti sono iperattivi, pochi rispettano i comandi e le liste faticano a stabilizzarsi per l’esclusione di molti bambini a valle della visita medica che abbiamo preteso e che sconsiglia l’attività sportiva o richiede accertamenti suppletivi.
La concomitanza di questi esiti con il momento che sta vivendo la comunità palestinese per la riduzione dei rimborsi sanitari e l’ospedalizzazione rende ancora più stridente la decisione dell’UNRWA di procedere con la nuova policy. Cosa accadrà quando i rimborsi saranno ridotti? Cosa accadrà quando i palestinesi potranno accedere solo a due ospedali qui a Tyro?
Intanto le lezioni proseguono per mesi con le diverse fasce di età di bambini e i giovani (oltre 100 presenze costanti). Per le donne Marika ha iniziato i corsi di difesa personale, mentre Assumoud ci chiede di ricevere anche i piccolissimi dei kindergarten che al mattino arrivano in fila indiana accompagnati dalle loro insegnanti. Grande entusiasmo nei partecipanti, bambini e ragazzi di ambo i sessi, scatenati nei loro guantoni fin dai primi giorni di attività.
Il primo ciclo di kikboxing si conclude il Il 23 maggio con un saggio affollatissimo di genitori, di responsabili del campo, di Al Houla e di Assumoud. Abbiamo rilasciato attestati di partecipazione e Marika ha firmato qualche riconoscimento di “cintura gialla” ai più meritevoli, oltre a quello di difesa personale per le donne.
Cinque mesi passano in fretta per una attività che incontra tanto interesse e successo, e Marika va via, così come è arrivata, in punta di piedi. Molto amata da tutti, i bambini per tanto tempo hanno continuato a fermarmi per chiedere di lei. Durante la sua permanenza, con grande coraggio ha anche combattuto negli Open Asia MArtial Arts 2016 che si sono tenuti a Ghazir (Jounieh, a Nord di Beirut), vincendo la medaglia d’oro contro una avversaria egiziana. Sostenuta dal tifo dei suoi giovani allievi che avevo accompagnato alla gara, la giornata è stata una occasione per i ragazzi di vivere l’atmosfera delle gare che chissà, un giorno, potrebbero vedere proprio loro scendere in campo.
Quando il volontariato è amore, non curiosità o altro, lo si riconosce.
