Le mani di Israele sui dati personali dei cittadini europei

La Commissione europea ha autorizzato il trasferimento dei nostri dati personali ad Israele, ovvero di quelle informazioni che rendono identificabile una persona fisica attraverso le sue caratteristiche, le sue abitudini, il suo stile di vita, le sue relazioni personali, il suo stato di salute e la sua situazione economica. L’uso corretto da parte di chi detiene i nostri dati è regolato, in Europa, dal Gdpr, il General Data Protection Regulation,

Molte organizzazioni di diritti umani e associazioni si domandano come sia stato possibile affidare i dati dei cittadini europei ad un Paese, peraltro non europeo, che non ha alcuna norma circa l’uso corretto dei dati e nessuna possibilità di ricorso per il loro uso distorto. La decisione contravviene anche il citato regolamento europeo che ammette il trasferimento all’estero solo nel caso di accertata adeguatezza del Paese ricevente. E’ una offesa all’intelligenza di noi cittadini europei reputare “adeguato” Israele che, è ormai noto, istruisce l’intelligenza artificiale che determina le uccisioni a Gaza con i dati personali dei cittadini palestinesi carpiti dai numerosi strumenti di controllo installati nel Paese, contravvenendo, altresì, al divieto di appropriarsi dei dati di cittadini di altri paesi contemplato in uno degli articoli del citato Gdpr.

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