Matteo. Riflessioni. Gennaio 2016

Adulti. E’ quello che siamo, ad ogni età. Perché adulto significa prendersi cura del prossimo, sentirsi la responsabilità di dirigere le proprie azioni verso il bene comune, non chiudere gli occhi di fronte alle oscurità del mondo ma anzi rimanere in piedi, magari vacillare, ma resistere e andare avanti. Significa essere consapevoli che anche se siamo solo di passaggio e che prima e dopo di noi la vita andrà avanti e ci saranno ancora problemi e soluzioni, resistenze e movimenti, sorrisi e lacrime, dobbiamo dare il meglio di noi stessi, perché solo cosi la vita acquista significato. Almeno questo è il mio pensiero ed è ciò che sto cercando di trasmettere. Nel fare le cose bene, o nel farle male, si impiega la stessa energia.

Con la nuova veste di responsabile dell’Area musica di ULAIA, ancor di più sento il piacere e il dovere di fare del mio meglio per mettere nelle migliori condizioni possibili chi è intorno a me, e nello specifico i ragazzi che desiderano esprimere se stessi attraverso la pratica musicale. Fortunatamente ho visto grande entusiasmo intorno al nostro progetto, sia dallo staff, sia dai ragazzi, e ciò mi incoraggia nel cercare nuovi volontari che vorranno venire a fare questa bellissima esperienza la prossima estate.

Inoltre sono felicissimo di quanto ULAIA ha avviato in questi giorni per le associazioni che ci ospitano, Beit Atfal Assumoud e Al-Hooleh: una scuola di KickBoxing con la campionessa Marika Prandato che offre un lungo periodo di volontariato – da gennaio a maggio – che sta riscuotendo un grande successo tra i gli abitanti del campo; l’allestimento dello studio di registrazione promosso dall’Associazione francese “Art pour la diffusion de l’art” di Nicholas Quinio con il quale ho collaborato proponendo Mauro Lamanna, esperto tecnico del suono, come volontario; il proseguimento del piano triennale del corso musicale di chitarra che ho iniziato la scorsa estate nell’ambito di BANDA senza FRONTIERE.

Nel frattempo la situazione per i due popoli di questo paese non è delle migliori: c’è agitazione intorno alla nuova regolamentazione sui passaporti per i palestinesi, che vengono anche umiliati dalle compagnie europee (http://nena-news.it/palestinesi-costretti-a-sbarcare-aegean-airlines-sotto-accusa/)  e a cui vengono ulteriormente tagliati i fondi UNRWA destinanti alla sanità. Del resto anche il popolo libanese vessa da anni in condizioni di sofferenza, dovendo fare da ancora di salvataggio per le migliaia di profughi dei paesi limitrofi che pagano il prezzo di scontri di potere privi di significato. Ma si resiste, e si va avanti.

Qui c’è tanta umanità, da tutte le persone; come ho già detto, c’è molto da imparare, sul significato di famiglia, di responsabilità, di priorità, e di saper condividere per davvero, non solo dando gli scarti delle proprie cose. Del resto, anche se ci sono molte cose che non condivido, e spero di essere una piccola goccia in questo oceano, sento di portare un messaggio di maggior rispetto verso chi è culturalmente posto in secondo piano; penso alle donne, all’ambiente, agli animali, alla stessa educazione artistica. C’è molto da dare, molto da ricevere. Dobbiamo solo muoverci.

Massalama

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