Anche la giustizia italiana asservita a Israele. Il caso di Anan Yaeesh
Se ancora ci fosse bisogno di verificare che anche la giustizia del nostro Paese è asservita ad Israele, allora approfondite il caso di ANAN YAEESH, palestinese detenuto nelle carceri italiane che rischia l’estradizione in Israele.
In Italia dal 2019 con protezione internazionale e permesso di soggiorno che nel gennaio 2024 gli vengono revocate, dopo che la Corte d’Appello de L’Aquila respinge, nel marzo 2024, la richiesta di estradizione riconoscendo il concreto rischio di tortura nelle carceri israeliane, viene accusato di “associazione con finalità di terrorismo internazionale” per presunto sostegno, dall’estero, alla resistenza palestinese in Cisgiordania.
Domani, venerdì 21 novembre, all’udienza che si terrà al Tribunale de L’Aquila, mentre solo tre degli esperti internazionali sono stati ammessi come testimoni, ci sarà, invece, l’ambasciatore israeliano. Il rischio di estradizione è quanto mai concreto.
Ne scrive, con le riflessioni del caso, Agata Iacono su L’antidiplomatico a questo LINK. La sua storia ce la racconta, invece, lui stesso nella “dichiarazione spontanea” resa all’udienza che lo ha visto rinviato a giudizio e che noi abbiamo pubblicato integralmente il 3 marzo scorso, colpiti dalla fierezza di questo ragazzo di 38 anni, con 11 proiettili in corpo e tutte le ossa rotte per le torture subite nelle carceri israeliane. LINK
E’ IMPORTANTE ESSERE PRESENTI DOMANI VENERDI 21 NOVEMBRE ore 9,30 DINANZI AL TRIBUNALE DI L’AQUILA.
LA PRESENZA DELL’AMBASCIATORE ISRAELIANO E’ UNA PROVOCAZIONE DA RIGETTARE.
A chi può contribuire alle spese legali per Anan e i prigionieri politici palestinesi segnaliamo il sito a questo LINK



