Ordine di “sfratto” alla missione UNIFIL in Libano

La missione UNIFIL è stata rinnovata solo fino al 31 dicembre 2026. Dopodiché dovrà iniziare il ritiro di uomini e attrezzature da concludere entro il 2027.

Dopo quasi 50 anni dalla sua costituzione, i 15 membri del Consiglio di sicurezza dell’ONU, all’unanimità, votano la fine della missione di interposizione che oggi conta quasi 11.000 militari di 45 Paesi, sotto il comando del generale italiano Diodato Abagnara subentrato a giugno.  Circa 1.100 sono militari italiani impegnati a ridosso della Blue line, nell’area di Tiro.  

Non sorprende la richiesta di Israele all’ONU, appoggiato dagli Stati Uniti: la via diplomatica per ottenere ciò che l’IDF non era riuscito ad ottenere sul campo. Pochi mesi fa, infatti l’esercito israeliano aveva danneggiato il quartier generale del contingente italiano di Naqoura (Tiro) intimando a UNIFIL di lasciare il Libano. Una prepotenza e una umiliazione che solo la fermezza, in quel caso anche del nostro Governo, aveva consentito di non subire.  

UNIFIL è una missione di cui si è detto molto circa l’efficacia della loro presenza, ma, comunque degli “occhi” sicuramente scomodi per Israele che negli ultimi due anni ha chiuso gli occhi di oltre 250 giornalisti in medio oriente.

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