Israele non si ferma nemmeno in Libano. Ancora un attacco a Dahieh, a Sud di Beirut
Oggi, domenica 23 novembre, un altro attacco israeliano a Dahieh, il quartiere a Sud di Beirut, il quarto dalla tregua dello scorso anno.
Obiettivo Haitham Ali Tabatabai, comandante Hezbollah delle forze speciali in Siria e Yemen, sul quale gli USA avevano emesso una taglia di 5 milioni di dollari. L’attacco sull’edificio dove si trovava il militare ha ucciso altri 4 membri di Hezbollah e, con un bilancio di vittime civili, ancora in corso, di 28 feriti. Lunedi pomeriggio i funerali.
Il Presidente AUN ha ripetutamente chiesto un negoziato diretto a Israele per fermare gli attacchi in Libano (il 18 novembre c’era appena stato un bombardamento al campo palestinese di Ein el-Hilweh ), ma rimane inascoltato.
Intanto gli attacchi letali continuano nella Striscia, ogni giorno, a Gaza, come a Rafah, con un bilancio di vittime che sa poco di tregua.
“Tregua” è una parola senza senso per Israele e chi lo copre.
“Tregua” sta giocando come anestetico per l’opinione pubblica.
ROMPIAMO LA TREGUA. In piazza il 29 novembre nella giornata di solidarietà con il popolo palestinese Roma, ore 14 da Piazzale Ostiense.
La data del 29 novembre commemora l’adozione, nel 1947, della Risoluzione dell’ONU 181 che prevedeva la divisione della Palestina in due stati, uno israeliano e l’altro palestinese. In realtà Israele ha avuto il suo Stato e la Palestina, che l’attende ancora, nel 1977 ha avuto la giornata di solidarietà, sempre dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite! VERGOGNA!



